man touching the face of a woman in hijab while sitting on a boatPhoto by Thirdman on <a href="https://www.pexels.com/photo/man-touching-the-face-of-a-woman-in-hijab-while-sitting-on-a-boat-8920740/" rel="nofollow">Pexels.com</a>

L’istinto di sopravvivenza è quell’emozione che ci porta a fare di tutto per garantire a noi e alla nostra famiglia un piatto a tavola e un tetto sopra la testa. Se questo non accade ci sentiamo deboli e indifesi.

Da tempo, sopravvivere è il concetto fondamentale su cui si basa ogni società. Noi dobbiamo adeguarci agli usi e alle regole della società in cui ci troviamo per mantenere un certo tenore di vita. Altrimenti l’incertezza per il futuro prende il sopravvento.

L’istinto di sopravvivenza è una potente emozione che ci spinge a fare tutto il possibile per assicurare a noi stessi e alle nostre famiglie il necessario per vivere: un pasto caldo sul tavolo e un tetto sopra la testa. Quando queste necessità non sono soddisfatte, ci sentiamo vulnerabili e indifesi.

Da tempi antichi, la sopravvivenza è stata il principio cardine su cui si fondano le società. È essenziale adattarsi alle norme e alle regole della comunità in cui viviamo per garantirci un certo standard di vita. Altrimenti, l’incertezza per il futuro può sopraffarci.

LA SOPRAVVIVENZA

Una storia che si ripete.

stone surface with carved primitive figurative art

Nel tempi antichi, quando gli esseri umani vivevano nelle grotte, esistevano dei compiti ben precisi per poter sopravvivere alla giungla selvaggia: gli uomini andavano a caccia e rischiavano la vita per poter sfamare le donne e i figli del villaggio. Le donne invece si prendevano cura dei piccoli e andavano alla ricerca di cibo come frutta, semi e piccoli animali, proteggendo gli infanti dagli attacchi di animali carnivori.

Nella società moderna ci troviamo immersi in una giungla molto diversa da quella selvaggia fatta di alberi e animali. Questa giungla è piuttosto una struttura gerarchica, caratterizzata dalla competizione e da una guerra psicologica costante. Chi si sveglia ogni giorno in questo contesto deve affrontare una serie di sfide, dalla burocrazia allo smog, dalla cronaca nera al lavoro oppressivo, senza dimenticare il progresso stesso. È una giungla che non perdona chi rimane indietro, chi non riesce ad affrontare le responsabilità quotidiane o chi è indeciso. Questa è la realtà della selezione naturale ai nostri giorni.

Per sopravvivere, il processo sembra semplice: acquisire istruzione, trovare un lavoro per arricchire qualcun altro che non si preoccupa minimamente di noi, fondare una famiglia, trasmettere ai nostri figli ciò che ci è stato insegnato e sperare di poter andare in pensione, se questa possibilità ancora esiste. Tuttavia, la paura del fallimento – perdere denaro, la casa o un partner a causa di un divorzio – è ciò che più temiamo in questo ciclo. Queste esperienze generano paure profonde e radicate, che diventano il fulcro su cui la società esercita il suo potere con maggiore efficacia.

Chi sceglie di partecipare a questa società è costretto a conformarsi alle sue regole per sopravvivere. Giovanni Verga, nel suo celebre lavoro “Il ciclo dei vinti”, descrive magistralmente la lotta per la sopravvivenza. Utilizza la metafora della fiumana del progresso, raffigurando l’umanità intera che avanza verso una meta simbolica. Evidenzia che le vittime principali di questa fiumana sono i più deboli, coloro che non riescono a tenere il passo con il progresso e che vengono inevitabilmente travolti da esso.

Le caratteristiche della persona che ha deciso di sopravvivere sono elencate qui:

  • Vive nella routine.
  • È condizionato dai media.
  • La sua opinione è un riflesso di ciò che gli hanno raccontato.
  • Ha pregiudizi nei confronti di chi non è come lui.
  • Cresce i propri figli a sua immagine e somiglianza.
  • La sua sicurezza è la sua professione e il prestigio.
  • L’ideale più alto è diventare famoso.
  • Concentra le proprie forze su problemi inutili.
  • Ha fatto del lamento il proprio mantra.
  • Si sente troppo piccolo per essere decisivo per un cambiamento concreto.
  • La sua mediocrità è la sua identità.
  • Dà più valore ai beni materiali che alle persone.
  • Conduce la vita a testa bassa senza far valere i propri diritti.
  • Si lamenta dei problemi invece di risolverli.
  • Parla male delle persone intorno a lui e della gente famosa.
  • L’apparenza è ciò che conta di più.

LA VITA

Crollo delle certezze

Quando tutto sembra andare per il verso giusto, raramente ci soffermiamo a interrogarci sulla nostra vita. Ma cosa accade quando ci troviamo di fronte a una crisi di valori?

Tutto ciò in cui abbiamo creduto viene improvvisamente messo in discussione e ci troviamo sommersi da mille dubbi, avvolti nella confusione. In questo momento ci sentiamo impotenti di fronte agli eventi, eppure le alternative sembrano ridursi a due: ignorare tutto e soffocare il grido della nostra anima (spesso ricorrendo a comportamenti autolesionisti come l’alcol, le droghe o i psicofarmaci), oppure prendere la decisione che questa società fondata sull’apparenza non è più adatta a noi. La crisi rappresenta un’opportunità di crescita, un momento prezioso anche se spesso visto come cupo, e coloro che la vivono sono troppo frequentemente etichettati come malati. In fondo, se una persona si discosta troppo dalla norma, viene considerata difettosa, vero?

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La vera vita ha inizio quando cominciamo a mettere in discussione tutto ciò che ci è stato trasmesso fino al momento della crisi. Ci ritroviamo in balia di un dialogo interiore basato su schemi mentali sedimentati fin dall’infanzia, mentre ogni certezza crolla come un castello di carte.

Inizia così il percorso alla ricerca della verità, una ricerca che ci porta a incontrare vari guru, gruppi religiosi e associazioni che sembrano detenere la chiave della verità. Tuttavia, spesso ci rendiamo conto che questi gruppi alimentano solo ulteriori dubbi e, senza accorgercene, ci ritroviamo già avanti con gli anni. Da quel momento in poi, ogni tentativo di cambiamento diventa mille volte più difficile rispetto ai giorni in cui eravamo più giovani e flessibili mentalmente.

Chi decide di vivere autenticamente considera le opinioni altrui semplici punti di vista. Ha scelto di pensare con la propria testa e di cercare la verità nel proprio cuore. Per questo tipo di individui è difficile essere manipolati o controllati, poiché vivono seguendo le loro idee.

Il sistema respinge queste persone perché potrebbero minare secoli di controllo mentale sulla popolazione, mettendo in pericolo i propri privilegi.

Vivere significa imparare ad apprezzare le piccole gioie della vita e a trovare amore in ogni cosa, anche nelle esperienze spiacevoli. La nostra mente e il nostro ego sono condizionati dalla dualità e tendiamo a etichettare le cose come buone o cattive, luminose o oscure, belle o brutte… La verità è che ognuno di noi ha bisogno di fare esperienze sia positive che negative, e non spetta a noi impedirlo.

A questo proposito, viene in mente la legge del Karma: ogni nostra azione genera una reazione proporzionale, influenzata dalle emozioni che proviamo in quel momento. Il nostro subconscio registra ogni cosa e possiede un potere enormemente superiore alla nostra mente conscia. Anche se possiamo credere che le nostre azioni non avranno conseguenze, nel nostro subconscio risiede una verità diversa.

Chi ha deciso di vivere si integra nella società per modificarne i falsi valori con Creatività e con Amore. Nel post “Le qualità del Jolly, che sia uno scrittore o no”  di Chiara Solerio mostra le caratteristiche di una persona che vuole fare la differenza con la propria creatività.

Caratteristiche di una persona che ha deciso di Vivere:

  • Parla di Idee.
  • Vive ogni giorno come se fosse il primo della sua vita.
  • Concentra le sue energie sulle soluzioni invece che sui problemi.
  • È indipendente dall’opinione altrui.
  • Non giudica il prossimo senza conoscerlo.
  • È aperto all’iniziativa.
  • È sempre circondato da persone che amano stare con lui.
  • La sua energia è elettrizzante e condiziona il suo ambiente.
  • Trova conforto in pratiche meditative e autoriflessive.
  • La sua crescita è continua.
  • Impara dai suoi errori e dagli errori degli altri.
  • Vuole aiutare incondizionatamente le persone.
  • È in sintonia con la natura e i suoi esseri.
  • Ha una concezione sana del divertimento.
  • È consapevole che ognuno ha i suoi tempi per comprendere.

Quale strada seguire?

Siamo irrimediabilmente attratti dal progresso, eppure la nostra attenzione è spesso distolta da questioni superficiali che non toccano minimamente i veri problemi della società. Le conversazioni superficiali ci fanno credere che tutto vada bene, ma la realtà è ben diversa. Abbiamo di fronte a noi un impegno monumentale per costruire una società inclusiva che non lasci indietro i più deboli. Tuttavia, ci troviamo a permettere guerre fraticide, carestie, devastazione ambientale e un sfruttamento eccessivo delle risorse terrestri, tutto questo in nome del progresso? Assolutamente no.

La Terra dispone di risorse abbondanti per tutti, ma sono distribuite in maniera ingiusta.

Il progresso, se non è accompagnato da un forte senso di responsabilità, non porterà altro che ulteriore distruzione e conflitto. Questo alimenta la paura nel popolo, spingendolo a seguire individui che hanno interesse a mantenere l’oppressione e la divisione.

Scegliere la via del Vivere implica aprire gli occhi e guardare il mondo in modo costruttivo. In un momento come questo, l’unità è fondamentale, ma dobbiamo prima trovare quell’unità dentro di noi. Dobbiamo imparare a conoscerci profondamente per comprendere meglio coloro che ci circondano.

Molti sono abituati ad esprimere o a reprimere le proprie emozioni, ma pochi sono disposti a comprenderle appieno. Chi può farlo, se non tu stesso? Aspettare che qualcun altro lo faccia per te, che sia un medico, un prete, un politico o un guru, non porterà a nulla. Devi entrare in te stesso e scavare nelle profondità del tuo essere. La meditazione si rivela il miglior mezzo per questa profonda pulizia, simile a liberare un solaio intriso di roba da buttare. Richiede impegno e dedizione.

Ogni individuo racchiude un potenziale infinito dentro di sé. Solo quando sei in pace con te stesso, sei pronto a mostrare al mondo ciò che hai dentro. Se sei disposto a tirare fuori questo potenziale, affrontando le tue paure e i tuoi limiti, potresti contribuire a cambiare radicalmente il mondo in una sola generazione, migliorando la vita di tutti. La tua scelta è una responsabilità. Anche il non decidere è una scelta. Non farti ingannare da falsi leader. Sei tu il vero leader di te stesso, e solo tu puoi migliorare la qualità della tua vita e quella degli altri.

Qual è la tua scelta? Hai qualche altra caratteristica da aggiungere per coloro che hanno scelto di sopravvivere o di vivere?

Namastè

Di Beppertz

Mi chiamo Youssef Assenou e sono un cittadino italiano originario del Marocco. Dopo il diploma in ragioneria, mi sono trasferito a Sanremo con la mia compagna Chiara, dove tutt'ora risiediamo. In questo periodo ho scoperto le mie capacità personali e ho imparato tecniche di crescita spirituale per trovare la mia strada, grazie anche all'insegnamento del mio maestro di Tai Chi Chuan e Shaolin, che mi ha trasmesso l'importanza di utilizzare il cuore e lo spirito al posto di calci e pugni per affermarsi nel mondo. Nel 2015, ho sperimentato una sensazione di libertà mai provata prima durante un viaggio in bicicletta da Milano a Ventimiglia con un amico. Da quel momento in poi, ho sviluppato una passione per la natura e percorro spesso tracciati alpini e sulle Alpi marittime liguri in solitaria o con amici. Dal 2017, ho iniziato a lavorare come apprendista birraio per il birrificio Nadir. In tre anni, ho appreso tutto ciò che riguarda la produzione e la commercializzazione della birra, scoprendo anche le mie capacità come artigiano, come ad esempio la spiccata memoria olfattiva. Il mio progetto consiste nel sviluppare le capacità individuali per realizzare la propria persona. le esperienze e le storie di ognuno sono la forma da rimodellare in base alle potenzialità su cui puntare per evolvere come persona e di offrire consigli ed esercizi per migliorare le proprie capacità e la crescita personale. Questo progetto mira a unire le persone di culture differenti attraverso l'artigianato e i talenti sopiti, condividendo la propria esperienza al servizio di tutti.